Il segmento testuale Antonio Banfi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti. Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 82Entità Multimediali , di cui in selezione 12 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali) |
da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 99
Brano: [...]prese posizione per un realismo critico, che si differenziava dal realismo socialista propagandato in U.R.S.S. da V. Kemenov e dai Gherassimov.
La rivista « Realismo »
In quel clima sorse la rivista « Realismo >» (giugno 1952) che prese a riferire gli esempi principali del movimento (murali di pittori da Va
lenza a Viareggio, mostre e premi d’arte da Suzzara a Vado Ligure, dibattiti filosofici ed estetici). Il pensiero di G. Lukàcs e di Antonio Banfi (v.) con un ripensamento dell’arte nazionalepopolare preveduta da Gramsci fu lasse portante della rivista, che si occupò della grande mostra di Picasso a Roma e a Milano e di tutte le manifestazioni (mostre di Van Gogh, Pellizza), in cui veniva avanzata una lettura della recente storia (ma anche della passata, per esempio il Caravaggio) nella nuova chiave del pensiero realista.
« Neorealismo » e realismo
A questo punto, mentre i partecipanti del movimento si professavano « realisti » (da Guttuso a Treccani, da Francesco Jovine (v.) a Pratolini, da Lizzani a Visconti) il termine « neorea[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 665
Brano: [...]la precorritrice veste grafica progettata da Albe Steiner, esordì a Milano il « Politecnico », « settimanale di cultura contemporanea ». Ne uscirono 28 numeri, dal 29.9.1945 al 6.4.1946. Prolungarono fl’iniziativa, mutata non solo nel formato ma anche nei caratteri e nelle ambizioni, 9 fascicoli mensili, tra il maggio 1946 e il dicembre 1947.
Origini
Già intorno al 1943 era circolato tra i gruppi intellettuali milanesi che facevano capo ad Antonio Banfi e a Eugenio Curiel (impegnati nella costituzione del Fronte della cultura e del Fronte della gioventù) l’intento di riprendere il « Politecnico » di Carlo Cattaneo (18011869), esempio di una collocazione « civile » dei ceti colti partecipi e propagatori dei valori della « modernità ». Ma le urgenze e le angustie di quegli anni avevano impedito la realizzazione del proposito. A inaugurare e dirigere l'impresa nell'immediato dopoguerra fu Elio Vittorini (v.) che, avvicinatosi da non molto al Partito comunista, aveva operato attivamente nella Resistenza milanese. Dalla formazione « irregolare » [...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 220
Brano: [...]iglia l’1.1.1980; professore universitario di chimica.
Valdese di origine e di fede, negli anni Trenta fu molto attivo nelle organizzazioni giovanili evangeliche sotto l’influsso di G. Gangale e poi della teologia barthiana, in particolare nel gruppo della rivista “Gioventù cristiana” che, sotto la direzione di G. Miegge, maturò una rottura vocazionale e culturale con il fascismo, aprendosi anche alla collaborazione di laici antifascisti come Antonio Banfi (v.) e Lelio Basso e documentando la lunga battaglia contro il regime nazista della chiesa confessante tedesca. Contemporaneamente Rollier (che, laureatosi a Torino, divenne libero docente di chimica al Politecnico
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 221
Brano: [...]cristiana” era stata soppressa per la pubblicazione di una dura denuncia della politica hitleriana stesa dal teologo K. Barth, Rollier riuscì a continuarne l’opera di formazione e informazione con una nuova testata, L’Appello (acquistata col generoso contributo di Adriano Olivetti), che diffuse fino all’autunno 1943 preziose notizie sulla Resistenza europea e appelli alla lotta contro il nazifascismo.
Nella Resistenza
il 26.7.1943 Rollier, Antonio Banfi, Gianfranco Mattei, Giovanna Pagliani e Giorgio Peyronel promossero un manifesto dei docenti universitari milanesi per chiedere l'immediata abolizione delle discriminazioni razziali, politiche e religiose e il reintegro dei docenti perseguitati. Rollier si diede poi a un’intensa attività di collegamenti, che culminò
il 2728 agosto con un convegno di azionisti e federalisti nella sua casa milanese, nel quale fu decisa la fondazione della sezione italiana del Movimento federalista europeo e l’adesione dei suoi militanti al Partito d’Azione.
Ai primi di settembre del 1943 Rollier era a Tor[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 500
Brano: [...] e riprese a lavorare come operaio fonditore. Dopo la caduta del fascismo fu attivo nella Resistenza bolognese e contribuì alla organizzazione del sindacato unitario.
Alla liberazione della città fu nominato segretario della C.d.l. in rappresentanza dei socialisti. Nel marzo 1946 venne eletto consigliere comunale di Bologna, riconfermato nel 1951.
Bonazzola, Quinto
N. a Varese I’1.10.1922; giornalista. Studente di filosofia a Milano con Antonio Banfi, all’indomani del 25 luglio 1943 costituì con altri compagni l’organizzazione comunista a Varese e, dopo l’8 settembre, divenne responsabile per le attività militari nella zona.
Trasferito a Milano alla fine di dicembre, gli fu affidata la responsabilità dell’attività tra gli studenti per il Fronte della Gioventù (v.). Diventò quindi responsabile per le attività militari del F.d.G. nella città e, dal luglio 1944, comandante della Brigata d’assalto “Fronte della Gioventù” di Milano, incarico che nel novembre lasciò a Giuseppe Tortorella. Dal gennaio del 1945 fu chiamato a rappresentare i gi[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 291
Brano: [...]dazione della casa editrice Rosa e Ballo, e ne! dopoguerra con l'iniziativa dei Pomeriggi musicali milanesi, e infine con la sua azione per il rinnovamento dei programmi alla Televisione, affrontava il discorso del rapporto nuovo col pubblico, che non si considerava estraneo al processo di formazione di una nuova poetica. Bal
lo si era circondato di un gruppo comprendente un giovane critico letterario, Luciano Anceschi (allievo in estetica di Antonio Banfi), un critico d’arte che andava indagando sulla recente tradizione, come Raffaello Giolli, e un altro allievo di Banfi, con interessi che allora spaziavano dalla filosofia alla letteratura, Enzo Paci.
Paci, nei terzo numero di Orpheus, dette una sterzata alla rivista, ponendo con forza il problema « di una nuova coscienza di fronte al concetto di socialità dell'arte ». Orpheus prendeva posizione contro « l’isolamento dell’artista in forme autobiografiche [...] che lascia fuori di sè ogni contenuto preoccupandosi solo dei problemi della forma ». Ma non si fermava qui: dichiarava guerra a « I[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 720
Brano: [...]zio militare a Milano (193536) dopo brevi soggiorni a Roma, la conoscenza e poi l'amicizia con Corrado Cagli e Carlo Levi (v.), l’incontro aperto ed entusiasta con gli intellettuali milanesi che poi formeranno il gruppo di Corrente (v.), la rivista giovanile in cui fermentò l’arte e la cultura dell’antifascismo (Renato Birolli, Italo Valenti, Raffaele de Grada /., il giovanissimo Ernesto Treccani e poi i letterati, gli architetti, gli allievi di Antonio Banfi) immersero compietamente Guttuso nella nuova situazione italiana di cui egli fu, da allora in poi, uno dei principali attori.
Arte e politica
L’istinto alla libertà e alla cultura l’avevano già portato a una entusiastica adesione all’antifascismo. Da allora diventò anche un militante, a contatto con il Partito comunista e integrandosi strettamente con il gruppo degli intellettuali romani [Mario Alicata (v.), Antonello Trombadori, Gerolamo Sotgiu, Lucio Lombardo Radice e gli altri].
Nel 1937, a Napoli, partecipò e si qualificò al secondo posto nei Littoriali della critica d’arte, ai q[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 53
Brano: [...]1954 venne ancora una volta arrestato in seguito a una dimostrazione contro l’imperialismo americano.
De Micheli, Mario
N. a Genova nel 1914; scrittore e critico d'arte.
Trasferitosi nel 1938 a Milano, prese parte attiva al movimento artisticoletterario di Corrente (v.), di ispirazione antifascista, sino allo scoppio della guerra. Negli anni cjel conflitto partecipò alla Resistenza, tra gli intellettuali in contatto con Eugenio Curie! e Antonio Banfi. Nel 1944 fu arrestato.
Al 1944 rìsale il suo saggio teorico Realismo e poesia, diffuso clandestinamente. In precedenza, nel 1942, aveva scritto il suo primo libro su Picasso, dove, insieme ad un’interpretazione politicocivile dell'artista spagnolo, aveva pubblicato una serie di disegni preparatori per il Bombardamento di Guernica (v.): alla sua seconda edizione, il libro fu sequestrato dalla censura fascista.
Nello stesso anno portò a termine una monografia su Manzù, mentre due anni più tardi scrisse La protesta dell’espresslonismo, un testo che uscì nel 1945 come prefazione alla tradu[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 107
Brano: [...]smo marxista insegnata da Lenin, Trotskij, dal Comintern, dal Cominform e le teorie derivate », che mirino a sovvertire lordine razziale, politico e sociale esistente ' (dal Suppression of Communism Act, una delle leggi fondamentali del SudAfrica, approvata nel 1950).
R.Le.
A.P.A.U.
Associazione Professori e Assistenti Universitari. Organizzazione di lotta antifascista, sorta nel 1944 a Milano, per iniziativa di un gruppo di professori: Antonio Banfi, dell’Università degli Studi, Facoltà di lettere, rappresentante il Partito comunista nel C.L.N.P.A.U.; Francesco Brambilla, dell’Università Commerciale « L. Bocconi »; Pietro Bucalossi, dell’Università degli Studi, Facoltà di medicina; Ezio Franceschini, dell’Università Cattolica, rappresentante la Democrazia cristiana nel C.L.N.P.A.U.; Giorgio Peyronel, dell’Università degli Studi, Facoltà di scienze; Mario Rollier, del Politecnico di Milano, rappresentante il Partito d’Azione nel C.L.N.P.A.U.. I suddetti docenti costituirono il primo Comitato direttivo dell’associazione. Nell’ottobre
19[...]
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da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 234
Brano: Antonio Banfi parla a Pechino nelle celebrazioni per il V centenario della nascita di Leonardo (aprile 1952)
Banfi, Antonio
l'ambito della politica unitaria del C.L.N.. Il suo statuto si proponeva di: « a) dare vita ad attività che promuovano, approfondiscano e allarghino un clima di comune interesse e di reciproca comprensione, comunicazione tra gli uomini di cultura e le masse popolari; b) realizzare una concreta e libera comunione di interessi culturali di tutte le forze intellettuali, nella loro attiva partecipazione alla vita del Paese; c) promuovere un’azione volta a colmare il distacco tra il [...]
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Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Antonio Banfi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili. |
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